Spettacoli teatrali e cultura in Sardegna
Circo Calumèt - Compagnia d'arteteatro sociale, teatro contemporaneo, teatro di ricerca, fotografia contemporanea, fiabe, racconti di magia, miti classici, esposizioni, sardinia, theater, arte, pittura, contemporanea, informale, gestuale, materica, poesia, poetry, morning prayers

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Produzione:
Teatro Laboratorio Alkestis

Progetto Artistico:
Circo Calumèt

Opere di scena:
Simone Dulcis

Costumi:
Stefano Carboni

Testo e regia:
Andrea Meloni


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Il Teatro dei fratelli Scomparso

Genere: teatro contemporaneo
Pubblico: adulti

NOTE DI REGIA
Il Teatro dei fratelli Scomparso è uno spettacolo teatrale in cui si racconta l'avventura surreale di Alfredo Scomparso, attore affamato di cose sconosciute. Alfredo, viaggiando per mare, si spinge fino alle latitudini più estreme, dalle cui profondità gli appare all'improvviso la follia nelle sembianze di un pesce-balena. Il mastodonte marino frantuma la barca e ingoia l'attore Scomparso che nel ventre del cetaceo fa la conoscenza dei matti, dei perduti e degli allontanati, comunità che abita quel margine di mondo. Ne "La tassonomia" di Landy la figura di Alfredo potrebbe essere collocata nel ruolo dell'eroe che compie un viaggio di carattere trasformativo; "...Curioso, aperto al confronto con l'ignoto, cerca un significato al di là del suo orizzonte, confrontandosi con le asprezze del viaggio e accettando le conseguenze che scaturiscono dallo scoprire certe ambivalenze fondamentali dell'essere. La funzione dell'eroe è quella di compiere un rischioso viaggio spirituale e psicologico verso la comprensione e la trasformazione..." (Robert Landy - "La tassonomia dei ruoli" - 1993). Nello spazio scenico, segnato da TOTEM, SOGLIE ed ELEMENTI SIMBOLICI, due alienati, il signor Arturo Tatàr (Andrea Meloni) nella parte del cantastorie e il sig. Tommaso Guastamacchia (Simone Dulcis) nelle parti del coro e dell'orchestra, raccontano il mito di Alfredo Scomparso attraverso un tessuto narrativo creato alla maniera dei racconti popolari di magia con accompagnamenti musicali dal vivo e intermezzi di preghiere, canti e danze ispirati ai riti di passaggio delle comunità primitive. La voce del prologo è del signor Agostino Cacciabue. Allo spettacolo è associata l'esposizione pittorica "DEI REIETTI, DEI DETRITI E DEI RELITTI" che comprende le opere realizzate da Simone Dulcis. Su richiesta è possibile organizzare un seminario di teatro sociale diretto da Andrea Meloni e rivolto a professionisti e studenti di ambito artistico, educativo e clinico.
NOTE DELL'AUTORE
Il tema della follia proviene da lontano; è un solco, lungo e profondo, che attraversa l'intera dorsale dell'umanità. Aldilà dei pregiudizi, del sapere scientifico o del trattamento clinico la follia come una sfinge continua nel tempo a porre i suoi enigmi, a custodire i suoi misteri, a rivelare le nostre paure; da circa dieci anni a questa parte "essa" mi ha guardato e riguardato profondamente. Dal 1997, infatti, mi occupo della conduzione di laboratori teatrali rivolti a persone affette da disturbi mentali; molti di loro, i più anziani, hanno conosciuto anche l'ingiusta penitenza manicomiale. Entrare in contatto con il fondo della sofferenza umana è stata un'esperienza che credevo di attraversare e da cui, invece, sono stato attraversato e, per molti aspetti, cambiato. Gli utenti dei miei laboratori erano portatori di enigmi e rivelazioni, figure guida che mi hanno dato l'opportunità di passare incolume attraverso le zone d'ombra più recondite della condizione umana. Quando mi lascio alle spalle eventi di questa portata sento il bisogno di lenire l'inquietudine che mi procurano scrivendone, cercando di dare un ordine creativo al caos interiore. Nel caso de "Il Teatro dei fratelli Scomparso" ho voluto trasfigurare questa esperienza, elevarla a mito per renderla universale, trasferibile; l'ho riscritta come se fosse il racconto di un rito di passaggio che testimoniasse di una crisi e di un viaggio simbolico. Ho fatto parlare la follia mettendola in dialogo con il teatro, cercando di mostrarla da angolature che escludessero luoghi comuni sull'argomento o stereotipie sulla figura del matto. Attraverso il tema della follia ho voluto scrivere un elogio alla diversità come nutrimento dell'arte e come peculiarità della natura. Le opere di scena realizzate da Simone Dulcis sono state integrate nella scrittura della spettacolo come veri e propri personaggi, archetipi ispirati e ispiratori, padri soccorritori, levatrici sciamane, creature magiche, fratelli di strada.
Andrea Meloni
PRINCIPALI REPLICHE:

-luglio 2005, nell'ambito dell'Università Estiva di Danza Movimento Terapia, Tanka Village, Villasimius (Cagliari)

-dicembre 2005, Teatro Alkestis (Cagliari)

-aprile 2006, nell'ambito della V edizione del Festival delle Arti Espressive, Teatro Perempruner, Grugliasco (Torino)

-dicembre 2006, Teatro Alkestis (Cagliari)

-marzo 2007, nell'ambito della Vetrina dell'Associazione Enti Locali per lo Spettacolo della Provincia di Cagliari

-maggio 2007, nell'ambito della II edizione del Festival Nazionale "Altri Teatri", Teatro Comunale "Traetta" di Dibitonto (Bari)

-dicembre 2007, tournèe nell'ambito del progetto Mibac "Un'isola in Festival", organizzato dalla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari per conto della regione Sardegna.
Teatro Civico di Sardara (Cagliari)
Teatro Civico di Scano Montiferro (Oristano)
Teatro Civico di Nuoro
Teatro Civico di Lanusei (Nuoro)
Teatro Civico di Alghero (Sassari)

- gennaio 2009
Teatro Centrale di Carbonia, nell'ambito della rassegna "Un ponte sulla scena"

- marzo 2009
Teatro Alkestis - Cagliari -

 

 

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